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giovedì 21 aprile 2016

DIES NATALIS ROMAE


Giovanni Battista Piranesi - Tempio della Concordia

Un tempo, quando l'Italia non era ancora immemore del suo passato, ma tendeva a valorizzarlo a dovere, il 21 aprile era una data riconosciuta dai più. La fondazione di Roma rappresentava l'origine mitico-simbolica, l'asse portante su cui s'imperniava la nostra storia nazionale. Ed era un fiorire d'iniziative ed eventi in occasione di quella data. Si celebrava la gloria di un passato che a piccoli passi avrebbe dovuto ispirare e lanciare la nuova Italia alla ribalta sul frenetico scenario della modernità. Perché ogni comunità che si rispetti, come un albero, deve necessariamente mantenere salde le proprie radici se vuole spingere i suoi rami verso il cielo. E dopo lunghi secoli di divisione e servaggio, quale migliore esempio se non l'antichità Romana, con il suo rigore, le sue virtù militari e civiche, quale maggior modello a cui ispirarsi? Tutti i padri del Risorgimento guardarono a Roma come ad un faro in mezzo al mare. E dopo l'Unità, tanto la Monarchia che il successivo Fascismo compresero la potenza insita in quel passato e fecero di tutto per tenerne in vita la memoria.
Oggi invece questa ricorrenza è sconosciuta ai più. Gli antichi Romani, nell'immaginario collettivo, assomigliano per lo più a quei curiosi “centurioni” che bazzicano nei pressi del Colosseo, parlano in romanesco e si fanno fotografare dai turisti. A ciascuno il suo, verrebbe da dire in modo cinico.
Ma non possiamo demordere. Siamo figli della Saturnia Tellus. Volenti o nolenti, portiamo iscritta in noi un'eredità millenaria, che nei momenti più difficili ha saputo tradurre lo smarrimento in rinnovata coesione. Dobbiamo mantenere fede al motto che per noi dell'AVSER è il più caro: CONCORDIA PARVA CRESCVNT (con la Concordia anche le piccole cose crescono). Concordia, ecco la parola magica. Di questo ha bisogno più che mai l'Italia nostra, di una rinnovata Concordia Nazionale, capace di farci ritrovare la gioia di avere un destino comune da seguire. Questo è il migliore augurio che ci sentiamo di fare all'Italia e agli italiani in questa solenne data.

Sandro Righini

2 commenti:

  1. Gentile Sandro, la ringrazio di cuore per questo articolo e auguro a Lei e a tutto l'AVSER (A_nche V_oi S_iete E_ccelenti R_omani)un prospero e felice Natale di Roma.
    Cappanigra

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  2. Grazie per il vostro apprezzamento Sig. Cappanigra. Nel nostro piccolo cerchiamo di dare un contributo. In alto i cuori!

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