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mercoledì 11 gennaio 2012

La stazione preistorica di Collalbo, l'iscrizione del lituo retico.. - Ferruccio Bravi

La Cittadella, fondata nel 1984 a Messina da Salvatore Ruta ed oggi diretta dal prof. Sandro Consolato, in carica dal 2002, è un unicum nel panorama italiano delle riviste d'orientamento tradizionale. Non solo per la sua lunga storia, ma anche e soprattutto per la coerenza, la sensibilità e l'erudizione – mai fine a se stessa – che ne caratterizzano l'operato.
Un semplice ma pregevole disegno riportato nella quarta di copertina, ritraente una vanga sulla quale è adagiato ed aperto un libro con su scritto DISSO-DARE, illustra appieno lo spirito che informa la rivista. Con lo stesso oculato e paziente incedere del pius agricola, che fende l'assopita Terra per portarvi la luce che la riscaldi e la renda pronta ad accogliere il seme, La Cittadella da più di vent'anni opera un lavoro di ri-educazione culturale e spirituale. Lavoro teso a riaffermare le radici pre-cristiane – nello specifico romano-italiche - della nostra civiltà, il loro profondo e originario valore, nonche la loro continuità e riemersione nel corso della storia.

Il Gruppo di Studio AVSER, nella persona del suo fondatore e direttore Ferruccio Bravi, è lieto di aver partecipato con un articolo alla stesura dell'ultimo numero della rivista, il 44. Numero  come sempre ricco di contenuti, in cui accanto a dotte disamine di carattere storico-filosofico, si accompagnano articoli inerenti questioni linguistiche. Da degno allievo del maestro Carlo Battisi, non che da appassionato lettore e simpatizzante de La Cittadella, Ferruccio Bravi ha raccolto con gioia la proposta del prof. Consolato di redigere un breve scritto sulla stazione archeologica di Collalbo e sul lituo retico iscritto ivi ritrovato. Sedici pagine, corredate di un buon numero di note e di un'ampia bibliografia, in cui capacità narrativa ed erudizione trovano la giusta alchimia guidando il lettore attraverso il misterioso universo degli antichi Reti, etnia che in casa nostra è poco studiata o misconosciuta, ma a cui l’autore ha dedicato in passato più di un libro (doveroso citare La lingua dei Reti, opera in due volumi datato 1980). Ci auguriamo che anche questo breve articolo segni un ulteriore passo in avanti nell’indagine su questa non trascurabile componente della nostra protostoria.


BREVE ESTRATTO DALL'EDITORIALE DELLA RIVISTA

" L’altro tema ‘forte’ del presente numero è quello della lingua. Siamo onorati di ospitare per la prima volta un nostro vecchio lettore e simpatizzante, il professor Ferruccio Bravi, paleografo, saggista, co-fondatore nel 1967 del Centro di Studi Atesini di Bolzano (sotto la sua direzione fino al 2000), oggi animatore del Gruppo di Studi AVSER: a lui abbiamo espressamente chiesto di scrivere di un reperto poco noto al grande pubblico, il lituo di Collalbo, oggetto rituale (di cui purtroppo non ci è stato possibile avere una immagine) con iscrizione ‘etrusca’, ritrovato nel 1924 nella località da cui prende il nome, posta sull’altopiano del Renon, sopra Bolzano. Non ci sembra privo di significato che un lituo, lo strumento di quell’arte augurale connessa con la stessa delimitazione sacra dei confini, sia stato ritrovato, negli anni 20, all’estremo nostro confine settentrionale col mondo germanico. L’Italia è forse la sola nazione europea che possa parlare, al di fuori della retorica nazionalista moderna, di ‘confini sacri’: dovrebbero ricordarselo i novelli fautori del ‘Los von Rom’ che intendono approfittare del declino politico-economico dell’Italia e dell’egemonia germanica (e carolingia, franco-tedesca) sull’Unione Europea per invalidare il decreto dantesco circa l’ “Alpe, che serra Lamagna sovra Tiralli” (Inf. XX, 62-63). [..] "

Per chiunque fosse interessato a saperne di più o ad acquistare la rivista, contattare:

- seradilu@libero.it
- lacittadella@email.it 

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