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domenica 5 febbraio 2012

Da Messina al Tirolo 1866 - Raffaele Villari

RIDUZIONE E NOTE A CURA DI ACHILLE RAGAZZONI CON UN'APPENDICE BIBLIOGRAFICA SULLA CAMPAGNA GARIBALDINA


Un'opera bizzarra, la cicalata di un garibaldino messinese, spirito arguto e pungente. Ebbe quattro edizioni dal 1867 al 1915 e poi cadde nel dimenticatoio.
Un diario che si distacca un po' dalla letteratura garibaldina coeva.
L'autore - Don Marzio - è un giornalista controcorrente che dall'assolata Sicialia viene in Trentino a combattere una battaglia che si trasforma, tutto sommato, in una grossa delusione.
In appendice è posta una bibliografia relativa alla guerra del 1866 sul fronte trentino (Giudicarie, Ledro, Valsugana e Stelvio) che vuole porre le basi per una bibliografia il più possibile completa sul tema. Si vuole così fornire un utile strumento di lavoro allo studioso ed offrire un piccolo omaggio alla memoria di chi, con divise diverse, lasciò nel 1866 la propria vita o parte della propria giovinezza tra i monti della nostra regione.

INDICE

Presentazione - pag. 7
Introduzione - pag. 9

DA MESSINA AL TIROLO
Da Bologna a Desenzano - pag. 13
A sud del Garda dopo Custoza - pag. 27
Garibaldi è Garibaldi - pag 41
Da desenzano a San Felice - pag. 53
La battaglia di Monte Suello - pag. 63
Da San Felice a Salò - pag. 75
Il fotografo di Salò - pag. 85
Il Veneto alla Francia - pag. 93
Amore e morte nell'ospedale di Vestone - pag. 103
In Tirolo - pag. 113
A Storo - pag. 125
La battaglia di Condino - pag. 137
La resa di forte d'Ampola e la battaglia di Bezzecca - pag. 147
Il giorno dopo la battaglia - pag. 159
La pace ignominiosa - pag. 169
Si torna a casa - pag. 175

BIBLIOGRAFIA SULLA GUERRA DEL 1866 - pag. 185


ESTRATTO DALL'INTRODUZIONE DI ACHILLE RAGAZZONI A PAG. 9

[...] Ma chi era Raffaele Villari? Nato a San Filippo, frazione di Messina, nell'agosto del 1831, iniziò poco più che ventenne l'attività letteraria pubblicando una raccolta di poesie e continuando con studi storici, filosofici e di cultura locale. Di idee patriottiche, in particolare mazziniane, entrò nel mirino della polizia borbonica, che dopo 30 numeri gli fece chiudere il giornale Il caduceo, da lui fondato e diretto.
Molto attivo nel campo risorgimentale, fissò le sue esperienze politiche nella sua opera principale, Cospirazione e rivolta, pubblicata nel 1881 e tuttora fonte primaria per la storia del Risorgimento a Messina. E' interessante notare come lui vedesse quest'opera, prettamente locale: la dice ispirata, alla lontana, dall'archivista trentino Tommaso Gar, con cui era in rapporto, e con essa intendeva valorizzare la storia locale, giacchè la storia d'Italia si poteva avere, secondo il Villari, soltanto facendo la storia delle sue cento città. Va da sé, comunque, che Cospirazione e rivolta, un grosso volume di oltre 700 pagine, ha un interesse che va ben al di là della storia municipale di Messina ed auspico che a qualche amico di laggiù venga in mente di farla ristampare.
Nel 1860 Raffaele Villari si distingue in combattimento a Milazzo e tre anni dopo, alla morte del cognato Luigi Pappalardo, diventa direttore del giornale satirico Don Marzio, giornale che dirigerà fino al 1871, salvo la breve parentesi della guerra del 1866. Ed è proprio Don Marzio il nome del protagonista del libro autobiografico Da Messina al Tirolo.
Membro dell'Accademia Peloritana, Villari scrisse varie opere politiche, letterarie e filosofiche. Per il suo stile, infarcito di espressioni gergali o semidialettali e di allusioni letterarie, si può ben definire uno "scapigliato" in terra di Sicilia.
Per il suo anticonformismo ebbe parecchi guai con i potenti dell'epoca, anche se mai rinunciò al sarcasmo, talvolta piuttosto pesante, e all'ironia.
Morì a bordo di una nave russa, ove era stato accolto ferito durante il terremoto che distrusse la sua città, il 28 dicembre 1908. [...] 

Presso il Gruppo di Studio AVSER sono ancora disponibili alcune copie del volume

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