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venerdì 9 settembre 2011

Irredenti in Tirolo - Corrado Pasquali

"Se l'Italia non può ricordarsi di noi Irredenti, sia!
Se l'operare per la nostra redenzione
dovesse recare rovina,
noi subiremo ancora il servaggio.
Sia tutto questo!
Dimenticateci, se volete,
ma non dite che noi non vogliamo 
staccarci dall'Austria.
E' un'offesa!
E' una bestemmia!"

Cesare Battisti




MISCELLANEA DI FATTI, PROCESSI, AZIONI BELLICHE, DIARI, SPIONAGGIO, FUGHE CONNESSI ALLA GUERRA 1914-1918 NELLA REGIONE TRIDENTINA 


 
 Presentazione di Achille Ragazzoni

Corrado Pasquali, che al suo attivo ha già pregevoli pubblicazioni sulla Grande Guerra relative alla nostra regione, lancia con questo saggio un guanto di sfida non a chi la storia la vuole riscrivere, giacché essa va riscritta in continuazione sulla base dei nuovi documenti che si ritrovano, ma a chi la storia la vuole falsare, cosa ben diversa dal riscriverla onestamente.


 
Mario Garbari detto 'Garbarino'
"Gli Irredenti che fuggirono per non rispondere alla chiamata dell'i.r. Governo appartenevano ad ogni ceto sociale, rappresentativi di ogni categoria e, significativa, fu quella degli studenti che con il loro entusiasmo ed i fermenti che ne animavano le precoci passioni, portarono una ventata di gioventù, scuotendo i sentimenti di chi ancora titubava, pur cosciente dell'ora solenne nella quale la Madre Patria chiamava i suoi figli.
A questo richiamo risposero ben 26 alunni dell'i.r. Ginnasio Superiore di Trento e di questi 8 caddero combattendo.
Erano tutti giovani al di sotto dei vent'anni e fra questi è degno di un ricordo particolare il diciassettenne Mario G
arbari, arruolatosi il 29 maggio 1915 nel battaglione degli alpini Pavione dopo una fuga avventurosa per raggiungere i fratelli già esuli in Italia, e dove, come sottotenente comandante una sezione mitragliatrici, prese parte alla conquista del Monte Cauriol in Val di Fiemme.
Mario Garbari, chiamato dai suoi condiscepoli il "Garbarino" per la esile figura, era, al contrario, un carttere forte e determinato che nel corso della guerra ebbe a scrivere al figlio di Cesare Battisti la sua "ebrezza di poter dare tutto il sangue mio per la grande patria".
Già condananto a morte dai tribunali austro-ungarici, dichiarò più volte che mai sarebbe caduto vivo nelle mani del nemico; coerente a questo quando sul Monte Grappa, circondato, stava per esser fatto prigioniero, ordinò al suo attendente di ucciderlo. Al suo netto rifiuto, per non subire l'onta del capestro, si rivolse contro l'arma."

estratto da pag. 51


SOMMARIO

Presentazione - 7
Prefazione - 9
I prodromi della guerra - 15
L'irredentismo in Alto Adige - 21
Incursione in Alto Adige - 27
Le vittime del 12 luglio 1916 - 31
Soldati senza stellette nella guerra segreta contro l'Austria - 35
Italiani siam, non tirolesi - 39
Il Garbarino - 51
Il vescovo di Trento Monsignor Celestino Endrici - 55
Il processo contro Adalgisa e Cornelia Dal Rì - 61
Il triste soffrire di una internata - 67
Irredenti paralleli - 73
Il sogno di Carzano - 75
Operazioni nautiche sul fronte alpino - 79
L'ultimo atto d'accusa contro Irredenti - 87
Diario di guerra dell'Irredento Emilio Andreatta - 97
Diario del viaggio Pechino-Torino - 103
Gianni Caproni - "Senza cozzar dirocco" - 115
Bibliografia - 123  



Presso il Gruppo di Studio AVSER sono ancora disponibili diverse copie di questo pregevole e ben illustrato volume. 

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